CHE MAL DI TESTA!

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PARLIAMO DI CEFALEA

Quando si dice “ho mal di testa” spesso non si sa che dietro a queste parole si nasconde un mondo: il mondo delle CEFALEE. Perché un mondo? I tipi di presentazione clinica e le sue cause sono svariate, spesso si sovrappongono più tipi di cefalea rendendo la diagnosi complicata e talvolta sbagliata. In generale si distinguono due grandi categorie: quella della cefalea PRIMARIA e quella della cefalea SECONDARIA. Fanno parte delle cefalee primarie l’emicrania con e senza aura, la cefalea di tipo tensivo, la cefalea a grappolo, le nevralgie; rientrano nella categoria delle cefalee secondarie: cefalea attribuita a disordini vascolari, cefalea attribuita a infezioni, a sostanze, a traumi del capo o del collo, a disordini degli occhi, orecchie…L’ICHD III, ossia la classificazione internazionale delle cefalee, identifica la cefalea miotensiva come facente parte delle cefalee primarie. Si stima che circa l’11% degli adulti ne sia affetto e solo in Italia ne soffrono 26 milioni di abitanti. Il 90% delle persone sperimenta almeno una volta nella vita un attacco di cefalea.

MA COME RICONOSCERLA DAGLI ALTRI TIPI DI CEFALEA?

Può essere episodica e sporadica oppure cronica, ossia la sua frequenza è maggiore di 15 giorni al mese. Generalmente il dolore è localizzato in entrambi i lati della testa e viene spesso riferito come una sensazione di tensione o compressione a “casco” o a “cerchietto”. Può originare dalla zona cervico-dorsale o occipitale e irradiarsi alla testa e alle spalle. Può durare dai 30 minuti a 7 giorni consecutivi ed essere associata a lieve nausea, fotofobia e fonofobia ma non impedisce lo svolgimento dell’attività in corso. Generalmente migliora con il movimento e con farmaci antinfiammatori.

DA NON CONFONDERE CON:

EMICRANIA CON E SENZA AURACEFALEA A GRAPPOLO
DURATA: DALLE 4 ALLE 72 OREDURATA: VARIABILE, PRESENTAZIONE A “GRAPPOLO” OSSIA PIÙ ATTACCHI CONSECUTIVI COMPRESI IN UN DETERMINATO PERIODI DI TEMPO (1-8 AL GIORNO PER 30-120 MINUTI). PUÒ COINCIDERE CON I CAMBI DI STAGIONE
INTENSITÀ: DOLORE MOLTO INTENSO E INVALIDANTE, COSTRINGE A INTERROMPERE L’ATTIVITÀ, A SDRAIARSI, A PREFERIRE UN AMBIENTE FRESCO E PRIVO DI RUMORIINTENSITÀ: DEFINITA “CEFALEA DEL SUICIDIO” PER L’ESTREMA GRAVITÀ DEL DOLORE
CON AURA: ASSOCIATI SINTOMI VEGETATIVI (NAUSEA, VOMITO, FOTOFOBIA, FONOFOBIA, CALO DELLA VISTA…..). DOLORE LOCALIZZATO NEL 40% DEI CASI IN UN LATO DELLA TESTA, NEL 28% È BILATERALE, NEL RESTANTE 32% È VARIABILE. COLPISCE MAGGIORMENTE LE DONNE.ASSOCIATI SINTOMI VEGETATIVI CRANIOFACCIALI DAL LATO COLPITO (LASCRIMAZIONE, PTOSI PALPEBRALE E ARROSSAMNETO, SUDORAZIONE DEL VISO, RINORREA, MIOSI… È SEMPRE IN UN SOLO LATO  DELLA TESTA, IN REGIONE OCULARE MA SPESSO ANCHE IN REGIONE FRONTALE E TEMPORALE. COLPISCE MAGGIORMENTE GLI UOMINI.

LA CAUSA

Il modello fisiopatologico di insorgenza della cefalea di tipo tensivo è ancora in corso di studio ma diverse teorie sono state elaborate nel corso degli anni. Da queste è risultato che alla base della comparsa della sintomatologia non vi sia semplicemente una tensione ossia una contrattura della muscolatura cervicale e suboccipitale bensì un processo di sensibilizzazione cronica. Perché? In presenza di stimoli prolungati provenienti dalla periferia legati a posture viziate, turbe della masticazione o disfunzioni cervicali si può instaurare una condizione denominata “central sensitisation” ossia sensibilizzazione centrale. Questo processo rende gli attacchi più frequenti e aumenta l’intensità del dolore.

L’OSTEOPATIA

È importante dunque non solo controllare il tono della muscolatura cervicale e sub-occipitale ma anche tutte le strutture ad essa legate (articolazione temporo-mandibolre, mobilità delle vertebre cervicali e dorsali, meccanica respiratoria….). È inoltre di fondamentale importanza indagare quando è avvenuto il primo episodio, da cosa è scatenato (movimenti del collo o delle spalle, stress, traumi..). Tenendo in considerazione la storia clinica del paziente, la possibile presenza di più tipi di cefalea che si sovrappongono e le eventuali controindicazioni alla somministrazione di alcune tecniche osteopatiche, il trattamento prevederà: rilascio miofasciale della muscolatura cervicale, tecniche di mobilizzazione della colonna cervicale, stretching attivo e passivo e revisione delle eventuali posture e abitudini scorrette mantenute durante il corso della giornata. Ovviamente tutto preceduto da una attenta valutazione che rende il trattamento comunque soggettivo!

BIBLIOGRAFIA

Lee, E., Moloney, S., Talsma, J. and Pierce-Talsma, S., 2019. Osteopathic Manipulative Treatment Considerations in Tension-Type Headache. The Journal of the American Osteopathic Association, 119(10), p.e40.

Youssef, E. and Shanb, A., 2013. Mobilization versus massage therapy in the treatment of cervicogenic headache: A clinical study. Journal of Back and Musculoskeletal Rehabilitation, 26(1), pp.17-24.

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